MILANO – Intervista di Claudio Cornalba a Riccardo Sbertoli per baloovolley.it.
Queste le risposte del regista dell’Allianz Powervolley Milano.
La scorsa stagione siete stati la squadra rivelazione capitalizzando il primo posto tra le squadre di seconda fascia, ovvero quelle a ridosso delle solite quattro: Civitanova, Perugia, Trento e Modena. Nel prossimo campionato stesso obiettivo oppure qualcosa in più?
“Più che primi siamo stati gli ultimi della prima fascia visto che eravamo più vicini alla quarta (Trento) che alla sesta (Ravenna). In questi mesi tutte le squadre hanno fatto dei sostanziali cambiamenti ed il livello si è alzato ancora di più. L’obiettivo è quello di fare bene con tutte e provare a battere le squadre, sulla carta, più forti di noi”.
Sono partiti uomini di esperienza come Nimir, Petric, Clevenot ed arrivati giocatori meno famosi (Maar, Ishikawa e Patry), ma di grande prospettiva. Cosa cambierà?
“Ora sono concentrato sull’oggi e non faccio paragoni. I nuovi devono inserirsi bene ed unirsi nel gruppo poiché questa è la base per fare squadra. Io sono molto fiducioso”.
Inizierete con le partite di Coppa Italia senza pubblico come se fossero delle partite d’allenamento! Si riusciranno ad avere le stesse motivazioni come nelle gare ufficiali?
“Noi offriamo spettacolo e senza pubblico è dura. In campo, però, conta quello che ti stai giocando. Una cosa è certa. In questa situazione nessuno partirà avvantaggiato”.
Erano anni che non ti fermavi così tanto. Dopo il campionato eri sempre stato impegnato con le varie nazionali. Dalle giovanili a quella di Blengini.
“È stato un vissuto pesante, ma mi sono tenuto sempre in forma. Certo mancava l’allenamento, le partite, ma non mi sono ugualmente mai fermato. Diciamo che mi è servito per dare più tempo ai miei studi universitari”.
La coppa, il campionato poi l’azzurro non vestito quest’estate con il sogno dell’olimpiade svanita. Davanti avrai sempre Giannelli.
“Il mio ruolo in partita è il secondo, ma quello vero è in allenamento per permettere alla squadra di allenarsi al meglio in modo che la squadra possa, poi, giocare bene e vincere”.