Matteo Piano: “Sono contento, orgoglioso e grato dei miei compagni, dello staff, della società e del pubblico”
Con lo 0-3 del PalaYamamay di domenica scorsa contro Latina, volata in Semifinale dei Play Off Challenge, si è chiusa la stagione della Revivre Milano. Un anno in cui la società meneghina ha regalato ai propri tifosi una grande stagione, di risultati e di emozioni. Fin dal primo giorno si era capito che il gruppo formato da Andrea Giani poteva essere una delle protagoniste della SuperLega UnipolSai 2017/18 e lo ha dimostrato con il 6° posto finale in Regular Season ed il primo storico accesso ai Play Off Scudetto giocati contro Modena in due gare mozzafiato.
Ma questa stagione ha regalato anche tanti beniamini ai tifosi della Revivre, campioni che sul campo hanno dato il massimo e conquistato il cuore e l’affetto della gente del PalaYamamay e non solo. In primis il capitano Matteo Piano che in estate ha scelto di lasciare Modena per abbracciare il progetto Revivre: “Ho iniziato un percorso insieme ai miei compagni che mi è piaciuto fare, diverso dalle mie esperienze passate ma che mi ha dato soddisfazioni e fatto crescere. Le giornate passate in palestra e il condividere la stessa idea di stare in campo mi è piaciuto parecchio considerando anche il ruolo di capitano – ammette Matteo Piano – sono onorato della responsabilità che mi è stata data e ringrazio chi ha avuto la fiducia nel concedermela”.
C’è un po di delusione nelle parole di Matteo Piano dopo la sfida contro Latina che ha sancito la fine della stagione 2017/18 della Revivre: “Abbiamo fatto una grande Regular Season, sono contento, orgoglioso e grato dei miei compagni, dello staff, della società e del pubblico – continua il capitano –. I Play Off con Modena purtroppo non sono andati molto bene e questa ultima parte della stagione non siamo riusciti a proseguire il cammino nei Play Off Challenge. Non ero pronto a finire il nostro percorso nonostante fossi fermo per infortunio; abbiamo condiviso tutti insieme un campo molto ricco con giocatori, staff, società e pubblico del PalaYamamay, ed era la gente che ci seguiva la vera ricchezza per cui era importante andare avanti”.